LIMITI E LIBERTÀ DELL’ETÀ
Partiamo dal limite più grande, il limite padre e madre di molti altri limiti: la PAURA.
La paura diventa la paura di sciare anche se le ginocchia tengono perché magari se cado non mi rialzo più, la paura di viaggiare da soli in viaggi lunghi per ché chissà se mi succede qualcosa, di andare in bicicletta o moto o motorino perché chissà se mi viene il mal di schiena,
di andare da soli in montagna o in barca, magari cado o annego, di camminare soli la notte, so di non poter più correre come prima se mi assalgono, di mangiare gli spaghi con gli amici a mezzanotte dopo il teatro poi mi fa male lo stomaco, di andare in una piccola deliziosa isola dove non esiste un ospedale, potrei averne bisogno, di andare in un albergo rustico con poche comodità che magari poi mi fanno fatica, di ballare perché chissà poi le anche, di andare in altalena e se mi gira la testa, la paura di morire.
Con i nipoti poi invece giocate a rotolarvi per terra e andate in altalena con loro in braccio.
Quindi le vostre paure sono solo nella vostra testa infarcite di tremila spifferi che vi arrivano da destra e manca.
Ho avuto un amico che ha sciato fino a 99 anni, è morto a cento, a 90 faceva ancora le gare, sezione argento ma gare erano, certo se uno pensa oddio, mi devo mettere gli scarponi e la tuta e il casco, allora ciao, vuol dire che non ne hai più voglia, quello non è un limite è un piacere passato, non fa più male perché il vero limite è la non voglia, se proprio desideri una cosa, la fai, ti adatti, ti diverti, inventi, giochi, rischi.
E la paura è una scusa.
Un altro amico che adorava la moto ma è diventato non vedente per una malattia faceva issare la sua moto su un pianale che veniva attaccato alla macchina della moglie, lei guidava e lui stava sopra la sua moto godendo nel vento.
Palliativi? Forse, ma quanto godere ancora e quanta allegria, quanta vita, la morte arriva mentre stai vivendo.
Le libertà accertate: non temere più il giudizio degli altri, avere tempo per fare passeggiate o tirar tardi con un’amica, capire il mondo e gli altri come non hai mai fatto prima, bastano pochi secondi è tutto subito chiaro, è una sensazione di avere in mano il mondo in un mondo che non ti vede più, sei come trasparente ma tu al contrario capisci tutto, una sensazione molto intrigante che ti permette di selezionare le persone, sei come una mosca che vede e ascolta ogni cosa.
Puoi anche permetterti una vacanza fuori dai giorni di ponte senza fare le code e andare al cinema al mattino o al pomeriggio senza dover bigiare.
La libertà di decidere il tuo tempo, i tuoi spazi, i tuoi momenti, non essere sempre di corsa e
godersi una merenda mentre ricordi quanto correvi per non perdere l’aereo tra una riunione in un luogo e un’altra in un posto differente e lontano ma entrambe nello stesso giorno.
Andare a letto all’ora che vuoi, lo stesso per l’ora della sveglia, decidere quando mangiare, fare una pennichella non nel fine settimana, decidere che ti inventi un nuovo progetto e andrà come andrà e sarà comunque bene ma intanto divertirsi.
Avere dei nipoti da stropicciare e a cui raccontare tutto quello che i tuoi famigliari e amici hanno già sentito mille volte e non ne possono più ma a te piace ripetere ancora.
Nipoti a cui mostrare luoghi e spettacoli, scuse par andare in giro a far baldoria.
Avere amici che ti vedono come quando avevi venti anni e altri nuovi che ti amano per come sei adesso.
E infine la seduzione. Questa non ha limiti, solo libertà.
Certo bellezza e carne soda, capelli lucidi e membra svettanti fanno il loro compito.
Rendono tutto più facile e divertente, a volte diventa un gioco, a volte un’arma, a volte un capriccio, a volte un castigo, a volte solo potere e energia, a volte punizione, a volte magia.
La vera seduzione non è uno spacco o una scollatura inguinale, quello è mostrare la mercanzia al volgo maschile, no la vera seduzione, la sensualità che non muore e non evapora con gli anni e che tutti vedono, l’hai oppure no dentro di te, passa da uno sguardo, da una frase, da un lampo negli occhi sopra un sorriso timido, da una gentilezza, da un ascolto attento, da un modo di porsi, vestirsi, camminare o sedersi , da come pieghi la testa o accarezzi un braccio, la seduzione è nell’animo, nei modi.
Pensate a come è oggi Ornella Vanoni molto più accogliente e seduttiva di quando era giovane, e ora persino più simpatica, certo meno bella ma non meno attraente.
La seduzione non ha limiti e non sempre deve per forza finire in un letto, serve a creare complicità grazie anche a un po’ di ironia che non guasta a nessuna età, serve a creare un’intesa tra due persone che si piacciono, che si intrigano, che hanno immediatamente punti di contatto, può anche finire lì ma intanto c’è stata.
Un giorno stavo uscendo dall’ascensore di casa, davanti a me un giovane muratore che stava lavorando in loco di colpo si è inginocchiato, davanti ai miei piedi, l’ho guardato e scoppiando a ridere gli ho chiesto: “non mi dica che vuole farmi una proposta di matrimonio?” Lui a sua volta è scoppiato a ridere dopo una frazione di secondo e si è rialzato dicendomi che ero molto simpatica intanto si massaggiava il ginocchio che gli aveva ceduto, complice il fatto che dietro al portone c’era un bar ci siamo bevuti un caffè insieme, come capite ricordo ancora, era sei anni fa, sono sicura che ricorda anche lui e forse come me lo racconta.
Questo vogliamo no? Essere ricordati.
Nessun limite se qualche sinapsi funziona, si possiede una decente salute, un decente gruzzolo e un poco di ironia.
Per quel che mi riguarda ho sempre pensato che la mia ultima seduzione sarà per il becchino.
Consiglio come spinta ma anche divertimento la lettura “Un grammo di felicità al giorno” di Siri Østli, psicologa e giornalista, una commedia natalizia che coinvolge anche il calendario dell’avvento, davvero molto divertente e utile per avere un nuovo sguardo, in fondo è dicembre.
Del resto la teoria del “un passo dopo l’altro! funziona sempre.
Attenti però a non inciampare eh?