La Cicala Parlante – Nudi alla meta

La Cicala Parlante

NUDI ALLA META

Tutti quelli che mi conoscono sanno che mi perdo anche tornando a casa perché mi distraggo e penso ad altro, quando mi recavo negli uffici dai miei clienti, poi per andarmene finivo regolarmente in uno sgabuzzino; un giorno ero a delle terme invernali in Svizzera e sono uscita dalla piscina di acqua calda per andare al bar a mangiarmi una fetta di torta di mele, al ritorno ho ovviamente sbagliato corridoio, sono tutti uguali per me, e mi sono trovata in una piscina per nudisti, non sapevo nemmeno li esistesse.
Il mio primo impulso è stato quello di fare dietro front poi mi sono detta, vediamo l’effetto che fa, ho tolto il costume e sono rimasta.
Del resto al mare lo abbiamo fatto tutti almeno una volta, giusto? Il senso dell’acqua sulla pelle nuda è troppo fascinoso. Leggi tutto →

Tre settimane a Yushu – il nuovo romanzo di Renata Prevost

Aspetto tutti gli appassionati della lettura alla presentazione di “Tre settimane a Yushu”.

Due donne agli antipodi, così diverse e cosi distanti tra loro, si incontrano durante un viaggio imprevisto, una si sta disamorando e l’altra invece innamorando.

 

Le loro strade si intersecano in Tibet in una missione umanitaria di medici italiani e stranieri che operano in un villaggio. Adulti e bambini bisognosi, culture diverse, sguardi limpidi e trasparenti. Raccontate in terza persona le settimane realmente vissute, le emozioni e i contrasti, un viaggio dentro e fuori l’anima, i destini delle due donne che si incrociano e in fine nel groviglio dei sentimenti ognuna trova se stessa.

Il libro sarà acquistabile alla presentazione e sarà disponibile a fine Gennaio 2025 in tutte le librerie d’Italia o, se preferite sarà prenotabile online.

Nel corso della presentazione verrà proiettato un breve filmato.

Le immagini a colori sono ©Renata Prevost e Giancarlo Liguori, le immagini in B/N sono ©Archivio Carlo Orsi

La Cicala Parlante – Limiti e libertà dell’età

La Cicala Parlante

LIMITI E LIBERTÀ DELL’ETÀ

Partiamo dal limite più grande, il limite padre e madre di molti altri limiti: la PAURA.
La paura diventa la paura di sciare anche se le ginocchia tengono perché magari se cado non mi rialzo più, la paura di viaggiare da soli in viaggi lunghi per ché chissà se mi succede qualcosa, di andare in bicicletta o moto o motorino perché chissà se mi viene il mal di schiena,
di andare da soli in montagna o in barca, magari cado o annego, di camminare soli la notte, so di non poter più correre come prima se mi assalgono, di mangiare gli spaghi con gli amici a mezzanotte dopo il teatro poi mi fa male lo stomaco, di andare in una piccola deliziosa isola dove non esiste un ospedale, potrei averne bisogno, di andare in un albergo rustico con poche comodità che magari poi mi fanno fatica, di ballare perché chissà poi le anche, di andare in altalena e se mi gira la testa, la paura di morire. Leggi tutto →

La Cicala Parlante – Farne a meno per avere di più

La Cicala Parlante

FARNE A MENO PER AVERE DI PIÙ

Un tempo lontano si scherzava sulle casalinghe che facevano mettere le pattine agli ospiti che entravano in casa per non sporcare il pavimento appena pulito e tutto doveva essere più bianco del bianco, le pubblicità sui detersivi tenevano banco in tivvù.
Il Covid per un certo periodo ha fatto togliere le scarpe in casa e in montagna è un rito assodato da tempo. La gente arriva con i doposci e nella borsa scarpette da casa.
Questa è educazione e attenzione alla pulizia che è aumentata di anno in anno, in realtà c’è di più. Leggi tutto →

La Cicala Parlante – Il bambino dentro di noi

La Cicala Parlante

IL BAMBINO DENTRO DI NOI

In questa calda, lunga, languida estate in cui è avvenuta l’annunciata (e desiderata dal soggetto) dipartita dell’attore mito Alain Delon ho pensato al bambino che abbiamo dentro e di cui tutti sempre dicono: “non bisogna lasciarlo morire crescendo”.
L’Alendelon come veniva chiamato in Italia, era stato abbandonato prima dal padre e subito dopo da una madre che non ce la faceva, a quattro anni in un istituto, poi giri di famiglie adottive, militare infine il cinema e le molte donne.
La sua bellezza quasi unica derivava certamente dai geni ma anche dalla sua triste infanzia che gli aveva impresso uno sguardo malinconico da cucciolo che ogni donna voleva abbracciare e che risultava ancora più attraente quando veniva ricacciato per far uscire la sfrontatezza derivata dall’abilità di imparare a difendersi. Leggi tutto →