La Cicala Parlante – Tenetevi forte, oggi si parla di uomini

La Cicala Parlante

 

 

 

 

 

 

 

TENETEVI FORTE, OGGI SI PARLA DI UOMINI
(per qualche centimetro in più)

È di diversi anni fa un film cult cinese, ai più passato inosservato, “Sex e Zen”.
Narra la storia di un giovane sposo che desidera insegnare all’innocente mogliettina tutto il Kamasutra e forse qualcosa in più. Ma non riesce mai a soddisfarla pienamente perché il suo membro è troppo piccolo. Al massimo della frustrazione abbandona il nido coniugale e trova un mago che gli trapianta il pene di un cavallo. La sua vita si trasforma allora in una serie di atti lussuriosi ed è ricercato da tutte le donne, (ma è vero poi che alle donne piacciono di più?), la moglie lo lascia, finché, ormai precocemente invecchiato, quasi morente per aver esagerato col sesso, la ritrova nel ruolo di “maga-medichessa” del sesso in un famoso bordello. Non ci sarà un lieto fine ma la morale servirà di monito a tutti coloro che del sesso sono schiavi, oltre il limite.

Ma qual è il limite? In realtà, negli anni, si è spostato sempre un po’ di più e oggi è ad un punto pericoloso. Se da una parte infatti, la donna, atavica schiava nell’apparire e nella competizione, è sempre più alla ricerca di creme o bisturi per essere all’altezza delle pornostar che entrano anche nei rapporti più gratificanti, l’uomo oggi non sta affatto meglio. Una volta per accedere ad un materiale pornografico bisognava entrare di nascosto in negozietti specializzati, oggi tra la TV e siti internet il mondo hardcore è illimitato e alla portata di chiunque. Ed è un materiale composto da corpi perfetti e inarrivabili di pornostar maschili e femminili. Così se le donne giovani cominciano a non sentirsi all’altezza, (non basta più offrirsi ad un uomo ma sentono come se ci fosse bisogno di cotillon: seni più grandi, glutei più sodi, biancheria più sexy, magari compagnia attorno, guardante o partecipante), l’uomo che fa sempre più uso di sesso singolo virtuale, quando decide di mettersi in  gioco dal vero soffre ancora più del passato della “sindrome di prestazione” proprio perché si paragona agli eroi del sesso che giocano con le eroine del sesso senza soffermarsi a pensare che, in entrambi i casi, quello che si vede è frutto inizialmente di ricerche tra mille persone in tutto il mondo e poi, per entrambi i sessi, di trucchi voluti “dal bisturi”, o “dalle luci”, o “da invenzioni varie” tipo biancheria truccata.

A Roma si è tenuto un congresso in cui l’urologia ufficiale al gran completo ha affrontato fra l’altro la questione della lunghezza del pene. Se il rapporto Kinsey nel ‘48 indicava in 16 centimetri un pene normale in erezione, uno studio italiano del 2001 lo definisce in 12,7 centimetri. Oggi la media fra 123 centri di studi e ricerche nel mondo considera una lunghezza media di 9 centimetri a riposo e 14 in erezione. Ma, soltanto al di sotto dei 4 centimetri a riposo, la medicina considera una reale patologia. Il resto sono fissazioni, malattie mentali. Il Prof. Edoardo Austoni ordinario di urologia all’Università di Milano e Presidente della Società Italiana di Andrologia: “noi diciamo che soffrono di dismorfofobia, uomini che pur essendo normali non si sentono a posto, come un anoressico che si vede sempre grasso. Se infatti la chirurgia ricostruttiva nei casi di asportazione del pene per tumore o incidente è un fatto assolutamente positivo e dà risultati soddisfacenti, la chirurgia estetica invece è quasi sempre insoddisfacente e pericolosa, perché il paziente tornerà mille volte e non sarà mai contento. Il metodo più usato in questi casi è quello di tagliare la pelle in alto sul glande e farla scivolare in giù, riempirla poi con materiali sintetici che fanno si che il pene sia più grosso riposo e più solido in erezione ma è illusorio perché in realtà perde la parte visiva estetica e cioè non si vedono più i corpi cavernosi e le venuzze ma appare uno strano oggetto.”

D’altra parte, in alcune tribù, gli uomini si infilano erbe e rametti per aumentare il volume del membro. Quindi il problema esiste da sempre, oggi è esploso dovunque. Bisognerebbe invece, guardare le proporzioni rispetto all’altezza ed essere contenti di sé.
Austoni: “In ogni caso, tutti questi pazienti, dopo che si sono allungati il pene trovano qualcosa d’altro che non va. Andrebbero curati in altro modo e dissuasi nei confronti di questa operazione ma tra la pornografia dilagante e i giornali che parlano di operazioni facili e i chirurghi che le eseguono comunque, le richieste stanno aumentando paurosamente. Inoltre così come per le protesi femminili al seno, nel giro di un tot di anni la parte cambia perché tutto si modifica, le protesi tendono a scendere dato che il corpo umano è in continua evoluzione e segue la gravità.”
Dello stesso avviso e il professor Emanuele Belgrano, ordinario di urologia all’ospedale Gattinara di Trieste: “I miei pazienti lamentano soprattutto l’emancipazione femminile, le donne parlano di orgasmi e loro si sentono messi alla sbarra e sono sempre più giovani, la maggior parte è intorno ai 20 anni, anche se non mancano casi di cinquantenni o sessantenni che vengono, magari con la moglie, talvolta solo per raddrizzare un pene. Ma i casi puramente estetici sono pericolosi e vanno fatti solo in casi di reali patologie fisiche.”
Le donne sono sempre state tacciate dagli uomini di soffrire l’invidia del pene, in realtà mi pare che i primi in questa competizione siano uomini tra uomini. (ricordate, cominciano da bambini a vedere chi la fa più lontano).
Austoni: “I problemi nascono sempre dai confronti, e oggi anche dalle nuove generazioni femminili che giudicano e commentano senza peli sulla lingua. I nostri pazienti per questa tipologia vanno tutti dai 18 ai 25 anni, se il problema non è reale bisogna dissuaderli con la psicologia ma anche dimostrando scientificamente che il loro non è un reale problema.”

Lo stato virtuale del mondo sta assumendo potere sul pensiero degli uomini e il confronto, che già era difficile tra uomini reali, col virtuale diventa ossessione, fobia. Come se tutti volessimo o dovessimo vivere soltanto su un palcoscenico dove quello conta è ricevere applausi e soprattutto non essere messi in discussione.

Con la vecchiaia i problemi aumentano.
La sessualità cambia, si diventa più timidi, più lenti e dolci, la cosa più importante è la complicità, prendere atto del cambiamento e riderci sopra insieme.
Un esempio divertente lo potete trovare nel film:”Tutto può succedere” esilarante commedia romantica del 2003, ancora in giro, con Diane Keaton e Jack Nicholson, tra le varie avventure ad un certo momento troviamo la Keaton che si ferma all’inizio di un amplesso con Nicholson per provargli la pressione in quanto reduce da un infarto, proprio questo farà si che tra i due venga suggellato un patto d’amore.
Un piccolo consiglio nel caso qualche marito vecchietto sviluppasse idee balzane è ricordare che in realtà basterebbe mantenere la tonicità del pavimento pelvico o perineo che sostiene tutti i nostri organi e che si indebolisce senza che ce ne accorgiamo.
Nella donna può ridurre il godimento, nell’uomo può provocare eiaculazione veloce e minor inturgidimento.

Muscoli potenti per entrambi che se tenuti in forma con dieci minuti di ginnastica quotidiana aiuta a mantenere l’erezione o a ritrovarla, ad avere maggiore turgore qualunque sia la dimensione.
Nel dubbio, per fare i movimenti giusti meglio chiedere al medico, il più semplice è trattenere l’urina durante la minzione per sei secondi alternatamente.
Niente più Viagra o operazioni per lui, molto più desiderio per lei.
E ricordare che infine il regista è pur sempre la testa.
Come diceva qualcuno tempo fa: “ci siamo allungati la vita e siamo tutti pieni di pezzi di ricambio, tra poco saremo centenari perfetti con attributi giovani alla vista in ogni parte del corpo, peccato nessuno si ricorderà più a cosa servono.”